La fine del mondo

Frutto dell’esperienza del laboratorio di Nuove Tecnologie dell’Arte dell’Accademia di Belle Arti di Napoli, il cortometraggio “LA FINE DEL MONDO” è un ritratto di Napoli, un approfondimento della storia molto complessa che attraversa la città stessa e i suoi volti, già indagata in occasione delle diverse edizioni di #CUOREDINAPOLI​.

La voce narrante accompagna nell’attraversamento di Napoli, città “bifacciale”, evidenziando il rapporto di assoluta reciprocità che contraddistingue la singolare cultura di questa città in cui è impossibile distinguere confini netti tra cose, persone, paesaggi e sentimenti, tra ‘o bbuono e ‘o malamente.

Napoli, più che una “semplice” metropoli è una città agglomeratrice, densa di culture. Il suo scheletro urbano è costituito da vicoli, stradine, viuzze, suoni, odori, profumi, colori che consentono l’immergersi in un flusso vitale. Perdersi tra le strade di Napoli è un’immersione nella lingua, nell’arte, nella gastronomia che si mescolano insieme senza tempo.
La chiave di lettura per comprendere questa ricchezza è la parola “scambio”, sintesi di una instancabile capacità di accogliere nuove culture e di una costante predisposizione alle contaminazioni.

I Napoletani, infatti, sono permeabili alle differenze, le inglobano e le trasformano in un processo quotidiano e costante che continua inarrestabile da secoli, come narra il cortometraggio, realizzato con il generoso contributo della voce di Renato Carpentieri e con l’interpretazione di Ilario Franco.

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